sabato 16 novembre 2013

Villa palladiana, dimora tra lusso e storia

Una villa neoclassica nella campagna vicentina. Non è un museo, è una dimora…


di Alfiero MASSIMINI*

Nel mio articolo pubblicato due settimane vi ho illustrato il fascino esercitato da un lussuoso appartamento ricavato nella limonaia di un castello edificato intorno all’anno 1000 vicino a Lazise, sulle splendide colline del Lago di Garda.

La settimana scorsa, invece, abbiamo visto insieme un delizioso borgo, qualificato dall’ANCI tra i “Borghi più belli d’Italia”, che sorge su un’altura prospiciente un piccolo lago naturale a forma di cuore.

Questa settimana andiamo a visitare virtualmente una meravigliosa Villa Veneta ‘palladiana’, che ha conservato tutto il suo antico fascino settecentesco.

Orazio Claudio Capra, letterato del secolo XVIII, affidò a due prestigiosi architetti attivi a Vicenza nel settecento, Francesco Muttoni e Ottavio Bertotti Scamozzi, il compito di progettare ed erigere fra i vigneti nelle campagne vicentine questa splendida villa, a gloria sua e del suo casato.

Il “fraseggiare palladiano” che il Conte Capra impose a questa villa neoclassica può considerarsi un omaggio agli insegnamenti del grande Maestro Andrea Palladio (pseudonimo di Andrea di Pietro della Gondola, il più importante architetto della Serenissima Repubblica di Venezia, ndr).

L’imponente scalea con statue ai lati sale al grande pronao ionico, che interrompe la luce candida e quasi abbagliante della facciata.




Attraverso il vestibolo, elegantemente decorato con esagoni in stucco, si accede all’ampissimo salone che, contrariamente alla consuetudine, presenta una sorta di libertà neoclassica e si sviluppa trasversalmente alla facciata principale.

Le decorazioni pittoriche di scene monocrome a soggetto biblico, sopra le quattro pareti del vestibolo, sono decisamente pregevoli.

Il salone si arricchisce al sommo delle pareti di un vivacissimo affresco con “Fetonte che precipita da carro colpito dal fulmine di Zeus” e di affreschi monocromi decorativi riproducenti scene mitologiche che rappresentano la “Metamorfosi di Ovidio”.

Di particolare interesse, sono l’altare e la paletta della piccola cappella domestica, situati al secondo piano.

Nella seconda metà dell’800, la villa fu acquistata da una nobile famiglia costituita da personaggi ricchi di “fascino veneto” ai quali si deve l’ampliamento degli annessi rustici e dell’ampia barchessa.

La villa è tutt’oggi adibita a residenza privata degli attuali fortunati proprietari, discendenti della famiglia che la possedette e la valorizzò nell’800.

Il piano terra, adibito ad abitazione, è stato finemente restaurato e curato in tutti i suoi dettagli artistici e pittorici. Il piano nobile con le sue sale e il salone affrescati, può ospitare prestigiosi eventi mondani, ricevimenti e convegni.

Il secondo piano della villa può invece ospitare un ambiente ricettivo di gran charme con salotto, studio, camera matrimoniale e bagno.

Elegante e imponente si presenta la barchessa, annesso rustico alla villa di ben 2.700 metri quadri, attualmente oggetto di un accurato intervento di restauro.

Il complesso architettonico è immerso in una tenuta di ben sedici ettari, una parte a prato irriguo (4,5 ettari) e una parte a vigneto (dieci ettari) con circa cinquemila viti per ettaro, tutti regolarmente iscritti al DOC. Il resto dell’area è occupato dalla barchessa, dalla limonaia, dalla casa del custode e dai numerosi rustici presenti in questa unica proprietà.

Uno splendido esempio di come sia possibile vivere coccolati dal lusso, dall’arte e dalla storia.


*CEO The Art of Living – a.massimini@theartofliving.it – www.villedasogno.net – www.immobilireddito.com

Questo articolo è stato pubblicato su Il Giornale del Lusso in data 13/06/2012.
Link all'articolo: http://www.ilgiornaledellusso.it/2012/06/13/villa-palladiana-dimora-tra-lusso-e-storia/ 

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